Verniciando Verde 9: Ta 152 H-1 W.Nr. 150168

Analisi della livrea originale del Ta 152 più famoso del JG 301

di Alessandro Orseniga
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Verniciando verde 9 Ta 152 H-1 W.Nr. 150168

Livrea operativa Ta 152 H-1 W.Nr. 150168: aprile 1945

“Verde 9”, come si deduce dal colore verde del suo numero identificativo, venne utilizzato dallo Stab./JG 301 presumibilmente a partire dall’aprile 1945. Dopo l’assegnazione del velivolo a questo reparto operativo le modifiche apportate alla livrea furono piuttosto contenute. Anzi, del tutto nella norma.

Infatti venne semplicemente applicato il numero identificativo, in RLM 25 Hellgrun, su entrambi i lati della fusoliera. Inoltre, vennero verniciate le strisce di riconoscimento della Reichsverteidigung. Queste, per il JG 301, consistevano in una striscia rossa ed una gialla, ciascuna di 450 mm, applicate sulla coda, appena davanti alla deriva. L’esatta posizione di queste strisce non è specificata da alcuna direttiva conosciuta. Tuttavia, osservando le fotografie di questi aerei e di altri caccia Focke-Wulf (Fw 190 D), si nota una certa propensione ad allineare il margine posteriore delle strisce (più vicino alla coda) con la sezione della fusoliera aggiunta a questi aerei per ribilanciarne l’assetto dopo l’introduzione del nuovo motore Jumo 213.

Numero identificativo

Numero identificativo Verde 9Come già detto, il numero identificativo del Ta 152 H-1 W.Nr. 150168 era un nove di colore RLM 25, presumibilmente bordato di nero, come si nota anche nel caso di “Verde 4” (W.Nr.150010). Era posizionato al di sopra dell’estremo posteriore della radice alare. Questo si può dedurre esclusivamente osservando la porzione smerigliata di fusoliera che si distingue nelle foto di questo velivolo scattate a Farnborough. Infatti, sfortunatamente, non essendo conosciute foto di “Verde 9” nella sua livrea originale, anche il carattere del “9” è del tutto sconosciuto. Ciò che si può fare è ipotizzarne una forma verosimile confrontando il medesimo numero identificativo osservato su altri velivoli, possibilmente contemporanei.

Bande di riconoscimento della Reichsverteidigung
Geschwader recognition bands

Traduzione in inglese della direttiva tedesca del 20 febbraio 1945, indicante le bande di riconoscimento degli Jagdgeschwader da caccia diurna.

Come tutti i reparti da caccia diurna della Luftwaffe, anche il JG 301, a partire dall’ottobre 1944, adottò la verniciatura di riconoscimento delle unità adibite alla difesa aerea del Reich. Nel caso di questo stormo, essa era costituita da due bande verticali (di 450 mm l’una) collocate indicativamente davanti alla deriva di coda di colore rosso e giallo (dal posteriore all’anteriore). Nel caso degli Fw 190 D e del Ta 152 H, la striscia posteriore, nella maggior parte dei casi, coincideva con la porzione di fusoliera a sezione costante che distingueva, fra le altre cose, questi velivoli dai caccia Focke-Wulf con motore radiale.

Una particolare caratteristica che contraddistinse le insegne del JG 301 era l’applicazione di una sottile striscia orizzontale al di sopra di quelle appena descritte (gialle e rosse). Il colore di questa striscia dipendeva dal Gruppe di appartenenza dell’apparecchio ed era un ulteriore e più immediato sistema identificativo durante il volo.

Corrispondenze per  la striscia identificativa orizzontale
  • Verde = Geschwaderstab
  • Bianco = I. Gruppe
  • Rosso = II. Gruppe
  • Giallo – III. Gruppe
  • Ble – IV. Gruppe

 

Olivier Menu è stato il primo ricercatore ad identificare la relazione fra il colore della striscia orizzontale e il Gruppe di appartenenza. Sebbene il post originale non sia più disponibile sulla pagina Luftwaffe Experten Message Board (LEMB) a causa di un malfunzionamento dei server accaduto nel 2005, queste informazioni sono riportate nel Volume 1 della serie di Jerry Crandall riguardo al Focke-Wulf Fw 190 D.

Strisce del JG 301

Essendo “Verde 9” un velivolo appartenente allo Stab del JG 301, questo avrebbe teoricamente dovuto sfoggiare una striscia verde, similmente alla livrea di “Verde 4”. Tuttavia, osservando le foto scattate a Farnborough, non vi è traccia di questo dettaglio, sebbene le strisce della RVT siano chiaramente visibili al di sotto della grossolana riverniciatura effettuata dagli operatori della RAF.

Ciononostante, una foto scattata il 14 luglio 1945 presso Schleswig mostra le tracce di una striscia orizzontale al di sotto della verniciatura britannica, situata nella corretta posizione.

Profile view of “Green 9” taken at Schleswig on 14 July 1945 by P/O Steve Butte of RCAF 403 Squadron (the date is confirmed in his flight book).

Foto di profilo di “Verde 9” scattata a Schleswig il 14 July 1945 dal P/O Steve Butte del RCAF 403 Squadron (la data è confermata dal suo libretto di volo).

Conclusioni: la livrea del Ta 152 H-1 “Verde 9” (W.Nr. 150168)

La palette sottostante racchiude tutti i colori presenti su “Verde 9”. Presto sarà disponibile anche un profilo a colori che illustra al meglio anche lo schema di applicazione. Per ulteriori riferimenti cromatici consultare questo articolo.

Palette Ta 152 H-1 W.nr.150168 Verde 9

  • Al: lega di alluminio, rame e magnesio “Albondur”.
  • Al?: lega metallica di colore più scuro.
  • ??: verde non ancora identificato.

Ta 152 H-1 W.Nr. 150168 Green 9 profile 1

 

Rear three-quarter view of "Green 9" taken at Schleswig on 14 July 1945 by P/O Steve Butte of RCAF 403 Squadron (the date is confirmed in his flight book).

Foto posteriore a tre quarti di “Verde 9” scattata a Schleswig il 14 July 1945 dal P/O Steve Butte del RCAF 403 Squadron (la data è confermata dal suo libretto di volo).

11 commenti

Alessandro S. 30 Aprile 2022 - 15:25

Complimenti, veramente una bellissima rappresentazione del 152 H.
Evidentemente la sua “mano felice” é tale nel produrre modelli, quadri tridimensionali mi piace chiamarli :-) sia nel comporre testi interessanti come la ricerca sui colori usati negli ultimi mesi di guerra.
L’ho appena letta, di corsa e mi é sembrata molto valida.

kudos to u, come sia usava dire tra noi coatti del web quando giocavamo videogames online ^^

Rispondi
Alessandro Orseniga 30 Aprile 2022 - 19:42

Gentile Alessandro S.,
È un piacere sentirla di nuovo! Sono davvero lusingato per i suoi commenti, e la ringrazio molto! Mi fa sempre piacere che un appassionato apprezzi i miei articoli ed è bello per me poter ricevere le opinioni di altri modellisti, anche per capire se il mio lavoro possa essere utile per qualcuno e come renderlo migliore e più fruibile. Grazie per aver scritto, si senta libero di farlo quando vuole!
Cordiali Saluti.

Alessandro Orseniga

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Alessandro S. 1 Maggio 2022 - 17:39

Buon giorno
Ho riletto (con altrettanto piacere della prima volta) la dissertazione sui ” various shades of green” e mi permetto di aggiungere una cosa devo aver visto da qualche parte.

Perché quelle buone lane dell’ Reich Luft Ministerium hanno cominciato a far verniciare i caccia (diurni) di verde quando alla Luftwaffe ed, aggiungerei anche a noi modellisti, andava e va benissimo la combo RLM 74/75/76 ?
In fondo un aereo deve (diciamo doveva) essere minimamente visibile nel suo elemento: in aria, in volo, in quota.
E quello lo svolgeva egregiamente la mimetizzazione fin’ allora utilizzata.
Il fatto é che quel posto là (in aria, in volo, in quota) dalla metà del “44 in poi era pieno di P-51, P47, Tempest e Griffon-Spits. Insomma, era diventato un postaccio !! ^^
A questo si aggiunga che c’era sempre meno benzina, fatto si é che gli aerei volavano sempre meno.
Non solo.
Gli aeroporti erano diventati dei luoghi malfamati dove i suddetti frequentatori erano usi scaricare quantità inimmaginabili di colpi da .50, 20mm, razzi, bombe di ogni tipo, forse anche sacchi del pattume e rifiuti pericolosi ^^.
Da qui il fatto che gli aerei restavano molto più tempo a terra dispersi sotto gli alberi e la necessità era di mimetizzarsi più come fossero panzer che velivoli.

Insomma, se adesso noi siamo qui a preoccuparci delle tonalità di verde invece di vivere nella comfort zone 74/75/76 anche questo dicevo… é colpa degli Americani !! ^^
Che sono speciali in quello: vedi quello che hanno combinato con l’ Olive drab. ^^

Saluti amichevoli.
AS.

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Alessandro Orseniga 12 Maggio 2022 - 22:52

Gentile Alessandro S.,
Mi fa piacere che anche rileggendo più attentamente il mio articolo questo continui ad essere di suo gradimento! Quello che dice è giustissimo e la ringrazio per il suo commento! Come ha scritto, le colorazioni introdotte verso la fine del conflitto (RLM 81 v.1, RLM 81 v.2, RLM 81 v.3, RLM 82) avevano lo scopo di adattare i velivoli alla strategia bellica adottata dalla Luftwaffe più marcatamente difensiva che offensiva. Si pensa infatti che l’intento principale di queste colorazioni fosse proprio mimetizzare i velivoli sui campi di volo piuttosto che in aria.
Grazie per aver scritto, lo faccia quando vuole, è sempre apprezzato!

Cordiali Saluti
Alessandro Orseniga

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charles e smith 2 Maggio 2022 - 01:31

Check this site out for some different view of ‘green 9’. Note the pattern on the left wing.

Rispondi
Alessandro Orseniga 12 Maggio 2022 - 14:58

Dear Charles,
Thank you for your contribution!

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charles e smith 2 Maggio 2022 - 01:32 Rispondi
edoardo 23 Settembre 2022 - 11:25

Ottimo lavoro! A mio avviso la cappottatura era un misto tra RLM 82 e RLM 66… tuttavia credo sia impossibile stabilire la precisa tonalità, erano velivoli mimetizzati in tutta fretta utilizzando quello che si aveva.

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Alessandro Orseniga 27 Novembre 2022 - 13:04

Caro Edoardo, grazie per il commento.
Sicuramente il colore esatto è molto difficile da stabilire, bisogna però tener conto che la standardizzazione della cappottatura può essere un fattore d’aiuto per determinarne la colorazione, dal momento che questa verniciatura è apparsa su diversi Fw 190 D e almeno due Ta 152 H. Confido che con ulteriori ricerche si possa arrivare a conclusioni più sicure.

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Moreno 6 Settembre 2023 - 10:23

Riguardo la foto con lo Ju 88 con la capottatura verde, noto che la pala dell’elica appare più scura rispetto al cofano motore, quindi potrebbe essere che la pala sia nel RLM 70 schwarzgrün più scuro e il cofano nel RLM 71 Dunkelgrün. Di conseguenza il cofano motore del verde9 potrebbe essere RLM 71.
Poi, giusto per divagare, visto che è il bello del modellismo, su alcuni FW 190 Dora, i meccanici applicavano sulle giunzioni delle pannellature inferiori dell’ala, in corrispondenza dei serbatoi, una specie di stucco di colore marrone-rossiccio per prevenire le perdite di carburante, il quale apparivano come delle striscioline irregolari sul RLM 76 di fondo, creando un effetto a parer mio bello, che ho riprodotto sul mio modello. Può essere che lo stesso procedimento sia stato usato anche sui Ta 152?

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Alessandro Orseniga 6 Settembre 2023 - 11:07

Caro Moreno,
Grazie mille per il tuo commento e per il tuo parere; mi trovi estremamente d’accordo con la tua riflessione riguardo al confronto tra le pale dell’elica e il cofano del motore dello Ju 88.
Per quanto riguarda lo stucco applicato sui pannelli del ventre alare, non escluderei a priori che potesse essere applicato anche sui Ta 152. Bisogna considerare tuttavia che questi velivoli sono stati impiegati operativamente ben dopo i Focke-Wulf 190 D, e che, vista la situazione bellica nella primavera del 1945, la manodopera fosse ridotta all’essenziale. Potrebbe darsi quindi che lo stucco non fosse applicato sui Ta 152 per questioni di tempo ma, mancando completamente fonti certe a riguardo, sicuramente è un dettaglio plausibile che aggiunge carattere ad un modello.
Ti ringrazio ancora per il tuo commento e per aver espresso il tuo parere. Qualora volessi, non esitare a farlo anche in futuro!

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