La struttura della Luftwaffe

di Alessandro Orseniga
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Introduzione alla struttura della Luftwaffe

La nascita della Luftwaffe

La struttura della Luftwaffe, letteralmente “arma aerea”, è uno degli argomenti più interessanti riguardanti la Wehrmacht e sicuramente rappresenta uno degli apparati organizzativi più complessi delle forze armate tedesche.

In questa pagina si analizzerà la storia dell’aeronautica tedesca della seconda guerra mondiale. Si attraverserà la sua nascita nel periodo prebellico e il suo sviluppo organizzativo durante gli anni del secondo conflitto mondiale.

Il Trattato di Versailles

Al termine della Prima Guerra mondiale, il 28 Giugno 1919, con la firma del Trattato di Versailles da parte delle potenze vincitrici, si sancì, fra le altre cose, che la Germania dovesse rispettare delle stringenti clausole in merito alla produzione,
progettazione ed impiego di armamenti, fra i quali, ovviamente, rientravano anche gli aerei militari.
Una Commissione di Controllo alleata si occupò di dismettere e confiscare tutto il materiale aeronautico militare tedesco. Questa manovra era ritenuta necessaria, poiché l’ultima cosa che gli Alleati desideravano che accadesse era un riarmo di massa della Germania.

Le delegazioni delle potenze vincitrice riunite a Versailles.

Le delegazioni delle potenze vincitrici riunite a Versailles.

Tuttavia,  non c’erano limitazioni di lungo termine riguardo alla produzione di aerei civili: il governo e le industrie tedesche sfruttarono prontamente questa mancanza. Queste ultime, gradualmente, anche grazie alla crescita dell’aviazione commerciale, ripresero la produzione di velivoli ufficialmente civili, ma facilmente convertibili in apparecchi da guerra.

Fra le due Guerre

Già nel 1919 nacque il Luftsportverband, il primo circolo nazionale di volo a vela (con alianti). Contemporaneamente, ingegneri come Willi Messerschmitt, Ernst Heinkel, o Claudius Dornier,  si davano da fare alla progettazione di piccoli apparecchi sportivi. Questi nomi ,durante la guerra, diventarono quelli della quasi totalità dei velivoli impiegati dal Reich. Intanto, il Ministero della Difesa tedesco, si tramutò in un vero e proprio Stato Maggiore generale: opera del colonnello generale Hans von Seeckt (1866-1936). Costui era un veterano della Prima Guerra mondiale e già allora membro degli alti ranghi dell’esercito. Si procedette ad istituire dei Fliegerreferaten, ovvero dei “consulenti aviatori”, che potessero contribuire in modo tecnico alla creazione della nuova arma aerea. Già nel 1926, nello Stato Maggiore, erano entrati ben 180 ufficiali che avrebbero poi partecipato alla guerra in modo significativo.

Il Trattato di Rapallo e gli accordi commerciali

Parallelamente a questa imponente mobilitazione e riorganizzazione interna, anche all’estero si attuarono delle strategie per aggirare segretamente le limitazioni imposte dal Trattato di Versailles. Fra tutte, quella di maggiore rilevanza per la creazione di una nuova aeronautica militare, si sancí il 16 Aprile 1922 con il Trattato di Rapallo. Il 10 Aprile di quell’anno infatti, si tenne a Genova una conferenza internazionale. Il tema principale riguardava la ricostruzione dell’Europa centrale a seguito del conflitto da un punto di vista prettamente economico. Sei giorni dopo, a Rapallo, il ministro degli esteri della Repubblica di Weimar, Walther Rathenau e il suo corrispondente sovietico, Georgij Vasil’evič Čičerin, stipularono un accordo, il Trattato di Rapallo appunto. In base ad esso, le rispettive nazioni si riconoscevano, rinunciavano alle pretese di risarcimento dei danni bellici e instauravano, questa volta segretamente, un patto commerciale bilaterale.

La Russia sovietica avrebbe potuto usufruire

Squadriglia di Fokker tedeschi presso la base sovietica di Lipetsk

Una squadriglia di Fokker D. XIII, presso il campo di volo di Lipetsk in Unione sovietica.

dei nuovi ritrovati tecnici in campo aeronautico tedesco. A sua volta, la Germania avrebbe avuto a disposizione gli aeroporti sovietici come luoghi di sviluppo per nuovi velivoli e per l’addestramento dei propri piloti. Nel 1924, grandi quantità di materiale aeronautico vennero dunque imbarcate in vari porti del Mar Baltico, dirette in Russia, mentre svariati ufficiali tedeschi si trasferirono in abiti civili presso l’aeroporto di Lipetsk, un piccolo centro isolato ad un centinaio di chilometri a sud di Mosca [1].

Si scoprono le carte

La crescita della nascente Luftwaffe proseguì di questo passo fino alla salita al potere di Adolf Hitler. In particolare fino al marzo del 1935, quando, dopo aver interrotto gli accordi commerciali con l’Unione Sovietica, il Führer rifiutò formalmente il Trattato di Versailles. Dichiarò quindi l’inizio di un imponente progetto di riarmo nel quale rientrava in modo preponderante anche la nuova arma aerea. È a quest’anno che risale anche la nascita dei primi reparti antiaerei, le unità Flak.

La struttura della Luftwaffe

L’Oberkommando e il ministero dell’aeronautica
L'edificio dell'RLM

La sede del Reichsluftfahrtministerium in Wilhelmstraße a Berlino. Costruito fra il 1935 e il 1936, era all’epoca il complesso di uffici più grande d’Europa. Oggi è stato ribattezzato Detlev-Rohwedder-Haus, e dal 1990 ospita la sede del Ministero delle finanze tedesco.

Vennero quindi ufficialmente costituiti i due organi amministrativi della Luftwaffe. Da un lato, l’Oberkommando der Luftwaffe (OKL), facente parte a sua volta dell’OKW, gestiva l’aeronautica da un punto di vista strategico e operativo. Ad esso coinciderebbe l’attuale Stato maggiore dell’aeronautica. Al Reichsluftfahrtministerium (RLM) invece, ovvero il Ministero dell’Aeronautica del Reich, sarebbe spettata, almeno fino al 1944, una funzione logistica. L’RLM infatti era stato fino ad allora un organo statale che aveva gestito l’aeronautica civile. È solo dal 1935 che si occupò della gestione economica, dello sviluppo di nuovi apparecchi ed altri compiti non operativi per la Luftwaffe. Al vertice di questi due organi, si trovava Hermann Göring.

Hermann Göring, già pilota di caccia nella prima guerra mondiale, poi braccio destro di Hitler nel partito nazista, fu dunque insignito come Oberbefehlshaber der Luftwaffe, nonché Reichminister der Luftfahrt. Con questi due titoli, divenne simultaneamente ministro e comandante in capo dell’aeronautica militare. Alle sue dipendenze, a capo dell’OKL, rimaneva comunque un capo di Stato maggiore: al momento della nomina di Göring, questa carica era rivestita dal Generalmajor Hans Jeschonnek.

I grandi reparti operativi e logistici

Entrando nello specifico della struttura della Luftwaffe, dal punto di vista operativo il comprensorio di tutti i reparti operativi era suddiviso in Luftflotten, o squadre aeree. Queste erano grandi raggruppamenti di velivoli operanti in regioni geografiche specifiche, costituiti ognuno da unità aventi funzioni differenti. Ogni Luftflotte dunque, era costituita da una piccola forza aerea autonoma, comprendente caccia, bombardieri, ricognitori, aerei da trasporto e altri velivoli. Accanto alle Luftflotten vi erano quindi degli apparati organizzativi territoriali, chiamati Luftkreiskommando. Tuttavia, nel febbraio del 1939, queste unità assunsero un nuovo nome: Luftwaffengruppenkommandos. Si trattava di unità organicamente più estese, ma di pari ruolo organizzativo. Ai reparti territoriali spettava l’organizzazione dei servizi necessari alla costituzione dei reparti operativi. Fra di essi rientravano quindi la gestione del personale, il reclutamento, nonché l’amministrazione di stipendi, riparazioni dei velivoli e ospedali militari.

Mappa mostrante la disposizione delle Luftflotten della Luftwaffe

Una mappa mostrante la collocazione delle Luftflotten. [2]

La Luftflotte era quindi un’ampia unità operativa aerea assegnata ad una regione geografica, mentre il Luftkreis (poi Luftwaffengruppenkommando) ricopriva ruoli logistici relativi ai servizi territoriali. Nel 1935 si contavano sei Luftkreis, aumentati ad otto dopo l’anschluss dell’Austria.

Luftwaffengruppenkommando Fliegerkorps

Ogni Luftwaffengruppenkommando era ulteriormente suddiviso in Luftgau, ovvero distretti aerei, la cui suddivisione era ancora basata su aree geografiche di pertinenza. Al contrario, le suddivisioni operative sottostanti alla Luftflotte, chiamate Fliegerkorps, erano distinte in base al ruolo operativo che ricoprivano. Ad esempio, tutti i velivoli appartenenti al XII Fliegerkorps erano impegnati esclusivamente nella caccia notturna [3]. Ogni Luftflotte comprendeva quindi differenti Fliegerkorps ognuno impiegato in determinate e diverse specialità operative. Nel corso della guerra, alcuni

Ricapitolando, ai Luftgau toccava amministrare le risorse umane e materiali per permettere l’attuazione delle operazioni decise ai livelli operativi. I Fliegerkorps invece, dovevano fisicamente mettere in pratica le decisioni prese dall’OKL e dai comandanti delle rispettive Luftflotten.

La struttura della Luftwaffe a livello dei grandi reparti operativi e logistici

Schema raffigurante la struttura della Luftwaffe a livello dei grandi reparti operativi e logistici.

I Geschwader

L’unità operativa indipendente di maggiore estensione, nonché maggiormente conosciuta, era il Geschwader, o stormo. Quest’ampia unità, formata da circa 100 velivoli, coincideva con i Wings della RAF oppure i Groups della USAAF ed era suddivisa in 3 o 5 Gruppen. Insieme, più Geschwader costituivano un Fliegerkorps, tuttavia, benchè fosse mantenuta una coesione relativa all’impiego, le unità presenti in ogni stormo potevano essere stanziate in aree geografiche anche molto distanti.  Per fare un esempio, nell’ottobre del 1942, mentre il secondo gruppo del 77° stormo da caccia (II./JG 77) era basato a Monaco di Baviera, il primo gruppo del medesimo stormo si trovava a Bir-el-Arca, in Libia [4].

Non c’è da stupirsi quindi se ci si dovesse imbattere in collocazioni così disparate. In termini di struttura, le unità della Luftwaffe non sono mai state strettamente coese l’une alle altre, e spesso godevano di una notevole indipendenza.

La sezione comando dello stormo

La struttura degli stormi della Luftwaffe era piuttosto gerarchica e piramidale. A capo dello stormo, si trovava un Geschwaderkommodore, o più semplicemente Kommodore. Questi, che generalmente aveva il grado di Oberst (ma anche Major oppure Oberstleutnant), era la figura di riferimento sia dello Stato maggiore che degli altri reparti dell’unità.

I membri dello Stab

Parlando appunto dello Stato maggiore dello stormo, questo comprendeva sia operativi che non, ed era chiamato Geschwaderstab. Il termine Stab, militarmente parlando, corrisponde all’inglese Staff; identifica quindi lo Stato maggiore di un determinato reparto. Al suo interno rientravano, escludendo il Kommodore, otto figure fondamentali:

Stabsschwarm dello Stato maggiore di un Geschwader

Bf 109 di vari stormi da caccia, appartenenti ai membri della Stabsschwarm dei Geschwader. Si possono notare le frecce identificative sulla fusoliera (diverse in base al ruolo del pilota) che contraddistinguono i velivoli dei membri dello Stato maggiore.

  • Geschwader Adjutant (IIa, IIb)
  • Major beim Stabe
  • Geschwader Ia
  • Geschwader Ic
  • Nachrichtenoffizier (NO)
  • Geschwader IVa
  • Technische Offizier (TO)
  •  Kraftfahrzeug-Offizier (Kfz.-Offizier)

Analizzandone i membri più importanti, il Geschwader Ia era il capo delle operazioni dello stormo. Lavorava in stretto contatto con il Kommodore, risultandone quasi parimenti importante.

Il Major beim Stabe era un membro ausiliario dello Stato maggiore, che non aveva ruolo ben identificato e svolgeva compiti ausiliari di vario tipo, in base alla necessità. [5]

Il Kommodore era affiancato inoltre da un Geschwader Adjutant, che si occupava della gestione del personale dello stormo e degli ufficiali delle sezioni comando dei Gruppen . Rivestiva quindi le funzioni identificate come IIa e IIb. Infine,  il personale ingegneristico e meccanico era affidato alla sovrintendenza del Capo dell’ufficio tecnico, o Technische Offizier (TO).

Quelli appena descritti, erano gli unici ufficiali del Geschwaderstab dotati di un proprio velivolo e di conseguenza operativi, con la sola eccezione del TO, che, di norma, non doveva necessariamente partecipare alle operazioni.

Stabsschwarm

Conseguentemente, il Kommodore insieme all’Adjutant e il Geschwader Ia con il Major beim Stabe, costituivano due Rotten, facenti parte della Stabsschwarm dello stormo. Si tratta della cosiddetta sezione comando: una piccolissima unità, composta da soli quattro velivoli, comprendente gli ufficiali a capo dell’intero Geschwader.

Ufficiali di terra e Unterstab

Parallelamente esisteva però anche del personale di terra, altrettanto importante, che gestiva le telecomunicazioni e la ricognizione tattica, lo spionaggio dell’attività nemica oltre ai i rifornimenti e il trasporto dei materiali dell’unità. Questi erano rispettivamente il Nachrichtenoffizier (NO), il Geschwader IVa, Geschwader Ic e il Kfz.-Offizier. Ad essi va aggiunto un insieme di altri sottoufficiali (fino a 60), coinvolti non operativamente nella gestione amministrativa dello stormo. Questi ultimi, rientrano in quello che è chiamato Unterstab.

Gruppen

Lo stormo era inoltre suddiviso in tre, quattro o in alcuni casi anche cinque Gruppen, sempre indicati con numeri romani (I Gruppe, II Gruppe,…) . Come già visto, si trattava di unità piuttosto indipendenti le une dalle altre, spesso dislocate in aeroporti diversi e ognuna dotata di un corrispettivo comandante, il Gruppenkommandeur e uno Stato maggiore, chiamato Gruppenstab. Questo ricalcava esattamente la struttura del Geschwaderstab. Comprendeva quindi:

  • Adjutant
  • Hauptmann beim Stabe
  • Gruppe Ia
  • Gruppe Ic
  • 2 Beamte
  • Gruppe IVa
  • Gruppe IVb (il medico del Gruppe)
  • Stabskompanie
  • Technische Offizier (TO)
  • Kfz-Offizier
  • Nachrichtenoffizier (NO)
  • Waffentechnischer Beamter

Come per lo Stato maggiore dello stormo, anche ogni Gruppe era dotato di una propria Stabsschwarm, comprendente sempre due Rotten costituite da Kommandeur e Adjutant la prima e Gruppe Ia e Hauptmann beim Stabe la seconda. [6]

Rara foto della Stabsschwarm di un Gruppe

Una rara foto, raffigurante tutti i velivoli della Stabsschwarm del III./JG 26, fotografati a Wevelghem, Belgio, 1942. Dal più vicino al più lontano: Gruppenkommandeur, Gruppe Adjutant, Hauptmann beim Stabe e Gruppe Ia.

Come magari vi starete chiedendo, dal momento che i vari Gruppen possedevano una propria sezione comando, con quale unità operava la Stabsschwarm del Geschwader? Dipende. Sicuramente non era stanziata da sola: si trovava in uno degli aeroporti presso i quali era situato uno dei Gruppen. Tuttavia, la collocazione poteva variare da stormo a stormo, e non era presente una regola fissa che indicasse presso quale gruppo dovesse operare la Geschwaderstab.

Un continuo ampliamento

Ogni Gruppe quindi, nel 1939, contava una forza di circa 30 aerei, oltre ai quattro aggiuntivi della propria sezione comando. Il numero comunque era estremamente variabile, in base al periodo della guerra e allo stormo stesso: ogni unità era quasi un caso a sé. Se si vuole tracciare una linea generale comunque, nel corso della guerra il numero di velivoli è aumentato progressivamente, tanto che alla fine del conflitto si potevano contare anche 64 aerei per Gruppe.

Oltre a ciò, si ebbe anche un aumento del numero stesso dei Gruppen: sin dal 1939, il tipico stormo della Luftwaffe comprendeva tre Gruppen, tuttavia successivamente venne aggiunto un quarto gruppo, chiamato Ergänzungsgruppe. Letteralmente significa “gruppo complementare”, e queste unità erano tipicamente assegnata agli stormi da bombardamento per fornire un breve periodo di addestramento ai piloti prima di trasferirli ai Gruppen vicini al fronte.

Nel corso del conflitto, il IV e il V Gruppe (quest’ultimo molto raro) persero la funzione di unità di addestramento e nel 1945 divennero unità operative dello stormo tanto quanto le altre.

Le Staffeln

Infine, la più piccola unità operativa della Luftwaffe era la Staffel, ovvero la squadriglia, formata dai 9 ai 16 aerei. Se ne contavano tradizionalmente tre per ogni Gruppe, ma, come ci si poteva immaginare, negli ultimi anni di guerra ne venne introdotta e standardizzata anche una quarta. Queste, a differenza dei Gruppen, non possedevano una sezione comando e tutti i piloti possedevano la medesima posizione ad eccezione di uno: lo Staffelkapitän. Questi era il capitano della squadriglia ma, nonostante questo titolo, aveva lo stesso grado degli altri piloti dell’unità. A sottolineare questo fatto, il suo aereo non sfoggiava, di norma, insegne particolari che lo distinguessero dagli altri. Le Staffeln vengono designate con numeri arabi (Staffel 1, Staffel 2,…).

Struttura dello stormo della Luftwaffe

Uno schema della struttura di un tipico stormo della Luftwaffe.

La numerazione delle squadriglie non era interna a ciascun Gruppe, ma si riferiva all’intero stormo. Di conseguenza, in uno stormo con tre Staffeln per Gruppe, in ciascun gruppo non si sarebbero trovate le Staffeln numero 1, 2 e 3. Bensí, nel primo Gruppe avremmo trovato le Staffeln 1, 2 e 3, nel secondo le Staffeln 4, 5 e 6 e cosí via.

Schwarm e Rotte
Rotte e Schwarm

Una Schwarm e una Rotte di Messerschmitt Bf 109.

Dal punto di vista organizzativo, queste ultime due sottounità della Luftwaffe non fanno parte della sua struttura gerarchica. Piuttosto, si tratta di suddivisioni interne alle Staffeln create per fini operativi e strategici, di conseguenza molto variabili in base alla tipologia di missione richiesta. La Schwarm è infatti una piccola formazione di quattro aerei, come la Stabsschwarm appunto. Questa coincide con la sezione della Regia Aeronautica, ed era a sua volta suddivisa in due Rotten, composte quindi da due velivoli l’una.

Questa è dunque la struttura organizzativa della Luftwaffe, sebbene spiegata in modo molto succinto se paragonato alla mole dell’argomento. In ogni caso, questo articolo è in continuo aggiornamento, e ogni nuova informazione sarà tempestivamente pubblicata. Se siete interessati a scoprire come si potesse riconoscere l’unità operativa di ciascun velivolo, date un’occhiata qui!

Fonti

 

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